Dolori articolari persistenti, emicrania, rigidità nei movimenti, stanchezza: sono i sintomi di alcune patologie reumatologiche che possono richiedere fino a sette anni per essere individuate.
Reumatismi, cosa fare? In questo articolo tenteremo di dare qualche risposta a tale quesito. La diagnosi reumatologica infatti è spesso tardiva in queste malattie. Di fronte a questa vera e propria emergenza la Sir, la Società italiana di reumatologia, lancia la prima campagna nazionale sulla diagnosi precoce, con l’obiettivo di raggiungere milioni di cittadini ancora ignari della propria patologia per indirizzarli al reumatologo, ricevere la corretta diagnosi e, se è il caso, la giusta terapia. Le fasce termiche muscolari sono un valido aiuto. Sono autoriscaldati e possono essere utilizzate sotto ai vestiti. Curano, in particolare tensione muscolare, distorsioni, stiramenti, artrite; adatto per dolori cronici e occasionali.
La campagna coinvolge direttamente i farmacisti, attraverso un accordo con Federfarma Servizi.
Le malattie reumatologiche sono oltre 150, e in Italia interessano 5 milioni di persone, causando a chi ne è affetto dolori e problematiche talvolta invalidanti, tanto che ben il 40% dei pazienti colpiti deve rinunciare al lavoro e un altro 30% è costretto a ridurlo – spiega Roberto Gerli, presidente nazionale della Sir – Un intervento tempestivo che miri a tenere sotto controllo le patologie nelle loro prime fasi può però permettere di condurre una vita normale.
L’artrite reumatoide viene individuata anche uno o due anni dopo l’esordio dei sintomi, per la spondilite anchilosante il paziente può aspettare fino a cinque anni, e per la fibromialgia ce ne vogliono addirittura sette.
Fibromialgia
La fibromialgia è caratterizzata da mancanza di sonno, affaticamento, appannamento mentale e dolore e rigidità diffusi dei tessuti molli quali muscoli, tendini e legamenti. Si tratta di una patologia maggiormente diffusa tra le donne (che rappresentano circa il 90% dei malati) e che può comparire a qualsiasi età. Gli specialisti che vanno consultati in caso di artrosi o fibromialgia sono sicuramente il reumatologo, ortopedico, e anche l’endocrinologo. Quest’ultimo si occupa di diagnosticare e trattare i disturbi che colpiscono le ghiandole a secrezione interna presenti nell’organismo umano e le patologie che da questi possono derivare.
I sintomi caratteristici della fibromialgia
- Cefalea o emicrania
- Estrema sensibilità al tatto
- Disturbi della sfera affettiva
- Dolore facciale
- Sensazione di intorpidimento/formicolio
- Difficoltà nella concentrazione
- Ansia, depressione
- Lombalgia
Quali esami fare per l’artrite reumatoide?
- VES
- Fattore reumatoide
- Anticorpi anti peptide ciclico (anti CCP)
- Proteina C-reattiva (PCR)
- Anticorpi anti-nucleo (ANA)
- Emocromo completo
- Analisi del liquido
Si tratta di patologie potenzialmente invalidanti, che è fondamentale diagnosticare in tempo: quando non vengono riconosciute possono infatti causare danni irreversibili. Abbiamo aderito con entusiasmo al progetto della Sir – sottolinea Antonello Mirone, presidente di Federfarma Servizi – Come farmacisti ogni giorno intercettiamo persone che soffrono di diverse patologie, ignorandone la vera causa. Consumano dosi importanti di analgesici ma senza risultati tangibili e soprattutto senza un chiaro inquadramento.
È quindi fondamentale dialogare con loro e spiegare l’utilità di una visita con il reumatologo.
Quali sono i rimedi per i reumatismi?
I dolori reumatici possono essere trattati in diversi modi: con farmaci oppure attraverso l’adozione di stili di vita sani che eliminino i fattori di rischio delle patologie reumatiche. I farmaci solitamente prescritti dagli specialisti sono quelli contro le infiammazioni, per cui si ricorre ai FANS, ossia i farmaci antinfiammatori non steroidei o a terapia cortisonica. La rieducazione fisiatrica e le terapie con ultrasuoni, correnti ecc. è un’altra modalità per attaccare l’infiammazione. Infine, fare attività fisica regolare è una pratica rivelatasi molto efficace. In particolare, le persone affette da reumatismi possono fare passeggiate, ache a passo svelto per almeno mezz’ora o un’ora al giorno, ma anche due o tre volte a settimana è meglio di nulla. La vita sedentaria e la cattiva alimentazione, sono nemici delle articolazioni ma anche del sistema immunitario. Inoltre, in particolare risulta essere molto efficace il Pilates. Si tratta di una ginnastica dolce, che va fatta sotto una guida esperta, che mira a far lavorare muscoli che di solito sono fermi, attivando così una maggiore agilità di collo e spalle.
Cosa fa bene ai reumatismi? Come già detto, uno stile di vita sano fa bene sicuramente ad attenuare l’intensità dei dolori reumatici. Bisognerebbe, inoltre evitare carni rosse e zuccheri. Infatti, questi ultimi aumentano l’infiammazione. Nell’alimentazione si dovrebbero inserire verdure e frutta, pesce. Alcuni alimenti sono antinfiammatori naturali, come l’ananas e il cavolo, ma ce ne sono tanti altri. Tonno e salmone, ad esempio, noci, mandorle e semi. Probiotici e prebiotici, broccoli e spinaci. Anche gli integratori a base di magnesio e vitamina C sono ottimi per combattere i dolori alle articolazioni.
Differenze fra artrosi e artrite reumatoide
L’artrosi si riconosce anche da alcuni rumori che fa a volte l’articolazione, che sembra quasi scricchiolare. Con il riposo l’artrosi migliora. L’artrite invece si comporta nella maniera opposta. Il dolore compare soprattutto a riposo, più frequentemente la notte. L’artrosi è causata da eventi traumatici o processi degenerativi legati all’invecchiamento del sistema scheletrico. L’artrite reumatoide nasce da un’infezione virale o batterica.
Per i dolori alle articolazioni è determinante che le società scientifiche si impegnino per lanciare progetti di sensibilizzazione nei confronti dei cittadini e bene ha fatto la Sir a promuovere questa campagna sulla diagnosi precoce – afferma Gianni Rezza, direttore generale della prevenzione sanitaria del Ministero della Salute – Come Ministero siamo sempre impegnati per favorire il dialogo fra specialisti e cittadini, utile per garantire anche la sostenibilità del sistema sanitario nazionale.
Fonte: ANSA
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