I libri ci raccontano il mondo

Il termometro che misura ciò che accade intorno a noi

L’Islanda ha il più alto numero di scrittori e lettori, c’è infatti, uno scrittore ogni dieci abitanti. Questo paese, non a caso, ogni anno ha un posto nella classifica dei paesi più felici al mondo. Gli abitanti, tutti gli anni ricevono un catalogo delle nuove uscite in libreria, bisogna prepararsi per il Natale e pensare ai regali da fare e a quelli da ricevere: libri.

L’era del Covid-19 rappresenta uno spartiacque senza precedenti, uno di quelli per cui abbiamo dovuto modificare le nostre vite e il nostro modo di pensare, in questo periodo sono nati tanti nuovi libri, che hanno cercato di raccontare o di fare analisi della fase attuale. Personalmente, credo sia prematuro, oggi, scrivere un libro sul Covid-19 o almeno su aspetti di cui si parla a volontà, forse è scontato, è semplicemente presto per fare il punto della situazione; c’è talmente tanta carne sul fuoco, che tutto ciò di cui si discute è in continua e rapida evoluzione. Sta di fatto che sono usciti testi che hanno raccontato la crisi economica, la quarantena e anche gli aspetti scientifici dell’emergenza sanitaria in corso. Va tutto bene, perché i libri raccontano il mondo e i suoi cambiamenti, perfino la voglia di chi vuole rivelare o descrivere  un malessere e uno stato d’animo. Bisogna, però, fare una netta distinzione, fra un libro vero e un libro contenitore, che esprime poco di quella saggezza di cui la società ha tanto bisogno. Ecco perché, vale la pena leggere le recensioni, consultare le nuove uscite editoriali e dare un’occhiata magari anche agli estratti, per accorgersi quando e quanto il mondo ci parla attraverso i libri. Sì, perché attraverso il libri noi scopriamo e riscopriamo il mondo e noi stessi.

Mi sembrava il caso di segnalare due testi fra le tante novità, non perché non ci sia altro in pentola o perché altri siano meno validi, ma semplicemente per non dimenticare, che oltre il Covid-19 c’è e continua ad esserci anche tanto altro, ed è necessario continuare a leggerlo.

Pescatori di uomini, edito da Garzanti è il libro di Mattia Ferrari, scritto con Nello Scavo, che racconta (in realtà è un saggio) le vicende riguardanti la nave Mare Jonio della piattaforma della società civile Mediterranea Save Humans, che il 9 maggio 2019 individua fra la Sicilia e la Libia un gommone in avaria con 30 migranti a bordo. I clandestini alla domanda “da dove venite?”, rispondono: “Dall’inferno”. Su quella nave c’è anche Mattia Ferrari, un giovane prete di ventisei anni, imbarcatosi come cappellano a bordo. Lui è fra i primi a soccorrere, chi arrivava dall’inferno e questo libro è la testimonianza di una generazione che odia le ingiustizie, che vuole impegnarsi per un mondo più giusto e più libero, e che ha fatto della tutela dei diritti e della difesa dell’ambiente le assi portanti della propria vita.

Da prete so che in fondo la mia è la missione della <<barca di Pietro>>. Ma mai mi sarei sognato di salire un giorno su un’altra <<barca di Pietro>> perché insieme ad altri diventassimo, letteralmente, <<pescatori di uomini>>. Da “Pescatore di uomini”

Ecco una bellissima intervista a Don Mattia Ferrari 

 Il secondo libro è “Fatto a mano” aggiustare se stessi attraverso la creatività, Corbaccio editore, scritto da Rosemary Davidson e Arzu Tahsin.

La manualità libera la mente da brutti pensieri, ci guarisce dallo stress e cura la nostra anima. Lavorare con le mani significa dare un ordine e un valore a quanto si sta facendo. Distrarsi di tanto in tanto con un lavoro manuale creativo, allontanarsi dalle preoccupazioni, dalle scadenze, dalla continua richiesta di una risposta veloce e appropriata a email, messaggi e whatsapp ci aiuta a recuperare energie e a valutare con un giusto distacco cosa è davvero necessario, come rispondere, come agire, come resistere. Rosemary Davidson e Arzu Tahsin non propongono elisir miracolosi contro la frenesia del mondo di oggi, perché sono ben consapevoli che bisogna fare funzionare un quotidiano complicato e denso (i figli, la famiglia, il lavoro…); ma proprio partendo dalla loro personale esperienza fatta di alti e bassi, di fatica e tante corse invitano il lettore a riflettere: non è impossibile sottrarsi all’insoddisfazione cronica, a volte basta poco.

Unendo armoniosamente mindfulness, psicologia e creatività. “Fatto a mano” offre un punto di vista sorprendentemente nuovo sull’arte di fare le cose con le proprie mani in connessione con il nostro io più profondo e con il senso di appagamento e di benessere spirituale che possiamo ricavarne.

Cosa dicono in giro…

«Una preziosa guida per trovare, anche nelle nostre vite frenetiche, il tempo per dedicarsi a un’attività manuale che fa stare bene. Imparerete a disegnare, dipingere, creare vasi di terracotta e tanto altro…»
The Sun

«Fare le cose con le proprie mani è un ottimo modo per curare lo spirito.»
The Telegraph

Leggi l’Introduzione di “Fatto a mano”: come la manualità salva lo spirito

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