I social media potrebbero aiutare settori come la pianificazione urbana ed il turismo. Attraverso il loro studio si potrebbero costruire città più vivibili.
Tra bar, stazioni, hotel e negozi, i tweet scritti nelle varie location ridisegnano la mappa delle città seguendo le emozioni: in pratica, circa 2 milioni di tweet fatti da 200mila utenti di Londra e San Francisco hanno permesso di ricostruire quali luoghi ed eventi sono più spesso associati a tristezza, paura o rabbia, e quali invece a gioia, sorpresa e fiducia.
Lo studio, apparso sulla rivista Plos One, è stato condotto da un gruppo di ricercatori guidati dall’Istituto Tecnologico giapponese di Kyoto e potrebbe rivelarsi utile in settori come la pianificazione urbana e il turismo.
Social media, strumento di ricerca
Di recente, molte ricerche hanno cominciato ad esaminare i post pubblicati sui social media per esplorare il comportamento e le emozioni umane: ad esempio, per confrontare i livelli di felicità tra diverse regioni geografiche. Di solito, tuttavia, i lavori sono limitati a scale geografiche molto ampie e a valutazioni che comprendono una sola emozione per volta.
I ricercatori guidati da Panote Siriaraya, invece, dimostrano che questa tipologia di analisi può essere portata ad un livello di dettaglio molto più accurato, utilizzando le informazioni twittate dagli utenti e quelle raccolte grazie alla piattaforma pubblica Open Street Map, che punta a raccogliere dati geografici su scala mondiale per realizzare mappe e cartografie.
Gli autori dello studio hanno usato strumenti di Intelligenza Artificiale (AI) che imitano il funzionamento delle reti neurali, per analizzare 2 milioni di tweet localizzati in due grandi metropoli: Londra e San Francisco. I risultati hanno mostrato che location diverse sono associate a emozioni diverse: in entrambe le città i tweet scritti nelle stazioni ferroviarie, negli aeroporti e in altri luoghi per il trasporto tendono a esprimere più spesso disgusto, mentre quelli pubblicati in hotel e ristoranti sono associati a emozioni più positive.
Lo stesso è emerso per particolari eventi: rabbia e tristezza hanno accomunato la marcia per i diritti delle donne, fatta a San Francisco nel 2017, e due attacchi terroristici avvenuti nella capitale britannica. Non è detto che i risultati ottenuti siano generalizzabili, anche perché l’analisi ha preso in considerazione solo i tweet scritti in inglese, ma possono comunque spianare la strada ad ulteriori ricerche in questo campo.
Smart City a misura d’uomo
Le città influenzano lo stile di vita degli abitanti, inutile negarlo. L’architettura e la pianificazione urbana hanno un’enorme influenza sui modelli di vita. Il modo in cui edifici e infrastrutture vengono progettati si riflette sulla qualità della vita urbana e su come gli abitanti vivono la città. Insomma, pensare che il contenitore non possa influenzare il contenuto è assolutamente sbagliato. E il ruolo di architetti e progettisti è e deve essere quello di promuovere il benessere dei cittadini.
Piste ciclabili, servizi più facilmente raggiungibili, più spazi pubblici e verdi sono solo alcuni degli interventi che potrebbero rendere le città più vivibili e a misura d’uomo. Da qualche anno architetti e ingegneri lo hanno compreso, e per questo, hanno abbandonato la costruzione di edifici grandiosi e asettici a beneficio di piccole unità immerse in tanti servizi e opportunità di vita. C’è bisogno di visione, come per ogni cosa.
Fonti: ANSA
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