Donne e diritti violati. Quanti diritti violati non solo in Iran e Afghanistan ma in troppe parti del mondo. La dittatura sembrava un incubo lontano, invece, dobbiamo ancora combatterla. E dobbiamo farlo, è un dovere morale
L’iniziativa di Avvenire
Il quotidiano è protagonista di un’iniziativa da ripetere e moltiplicare. Le giornaliste di Avvenire danno voce ogni giorno alle storie dimenticate di chi nel Paese caduto in mano ai talebani ha perso ogni diritto. L’aiuto possibile attraverso un progetto di scolarizzazione.
Le giornaliste di Avvenire, tutte insieme, vogliono accendere i riflettori sulle bambine, le ragazze, le donne afghane.
Su Avvenire si legge – Mentre si pongono giustamente all’evidenza le battaglie delle donne e degli uomini dell’Iran, nel Paese confinante le donne vengono cancellate: non possono lavorare, frequentare l’università né la scuola dopo i 12 anni, spostarsi senza un uomo della famiglia al fianco. Dal 12 febbraio fino all’8 marzo, Festa delle donne, ogni giorno su questo sito proponiamo testimonianze, analisi e interviste per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla cancellazione della donna che si consuma nell’Emirato islamico dei taleban.
Ogni giornalista di Avvenire “offrirà” la sua penna per dare voce a una donna; pubblicheremo inoltre i racconti di quattro scrittrici italiane (Maria Pia Veladiano, Ritanna Armeni, Tiziana Ferrario e Marina Terragni), che accompagneranno altrettanti ritratti d’autore della fotografa romana Laura Salvinelli. L’8 marzo ci sarà una maratona di lettura online di opere di scrittrici afghane organizzata con The Economy of Francesco.
Perché l’impegno delle giornaliste di Avvenire si trasformi in aiuto concreto, raccoglieremo contributi per finanziare un progetto di sostegno scolastico per le bambine e le ragazze afghane, portato avanti da partner locali con l’appoggio della Caritas.
Come vivono oggi le donne Afghane?
le giovani afgane al di sopra dei dodici anni non possono andare a scuola, le restrizioni alla segregazione di genere nelle università hanno gravemente ridotto le possibilità per molte giovani donne di perseguire un’istruzione universitaria significativa. Alcune università private hanno istituito aule segregate per genere, ma molte università pubbliche hanno deciso che le donne non possono lavorare né frequentare fino a quando non saranno stabilite classi separate per donne e uomini.
Purtroppo, dopo vent’anni, la promessa di un futuro diverso è stata amaramente tradita. Siamo ripiombati nel Medioevo più buio.
In Afghanistan, le donne subiscono minacce di violenza e gravi restrizioni alla libertà di movimento, libertà di riunione e di espressione, compresa la scelta dell’abbigliamento.
Nonostante l’instabilità politica e i conflitti, le donne afgane avevano ottenuto molto negli ultimi venti anni, ora, sotto le attuali autorità talebane si trovano ad affrontare il rischio imminente di perdere tutto, proprio tutto.
Questo è inaccettabile e imbarazzante per tutte le democrazie, compresa l’America.
Le giornaliste di Avvenire sostengono il progetto di scolarizzazione con la Caritas. Sarà possibile dare il proprio contributo con una donazione –
Iban IT 05 Y 0503 4017 41 0000000 12201 – INTESTATO a Avvenire, la voce di chi non ha voce – causale: donne Afghanistan
Fonte: Avvenire; Fonte immagini: IlRiformista
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