La comunicazione e le sue diverse forme assumono un’importanza rilevante nelle nostre vite, sono quasi vitali. Abbiamo bisogno di entrare in connessione con i nostri simili, ma in quanti modi si può fare? E qual è il modo più giusto per approcciarsi con gli altri?
Prima di entrare nell’argomento e capirne i contorni, è necessario guardare le nostre relazioni con un occhio più attento, facendo quasi una mea culpa, e un utile esame di coscienza. Una sana meditazione fa sempre bene. Pensiamo a quante volte, le nostre relazioni sono entrate in crisi. Pensiamo a tutte le volte che vi sono stati misunderstandig, fraintendimenti tra entrambe le parti.
Analizziamo la qualità delle nostre relazioni. Quante volte ci siamo chiusi nel silenzio, sperando che quest’ultimo lavorasse per conto nostro? Il silenzio non è affatto una pratica cattiva, bisogna sapere quando e come usarlo, però. Che peso ha l’orgoglio, il risentimento o il senso di superiorità nei rapporti che viviamo?
Comportamento comunicativo e stile comunicativo
Altra operazione da fare è la distinzione tra comportamento comunicativo e stile comunicativo. Il comportamento comunicativo indica manifestazioni occasionali e circoscritte, mentre lo stile comunicativo consiste in un comportamento che diventa ripetitivo e in cui, l’individuo, attua ripetutamente la stessa modalità di reazione alla realtà. Quest’ultimo riguarda, in altre parole, il nostro stile nel comunicare con gli altri.
Quanti tipi di comportamenti e comunicazione esistono?
Il comportamento passivo è tipico di chi tende a non mostrare i propri sentimenti, e reprime le emozioni, come l’affetto ma anche la rabbia. Chi si comporta in questo modo, di solito non ha una grande autostima o almeno è poco sviluppata e/o alimentata. Il comunicatore passivo tende a scusarsi e a non esprimere fino in fondo se stesso.
Il comportamento aggressivo appartiene a chi tende a prevaricare gli altri. Gli elementi che caratterizzano questo tipo di comunicazione sono un alto tono di voce, spesso minaccioso. Inoltre, non bisogna sottovalutare la comunicazione non verbale di tale soggetto, come l’impostazione fisica, il modo di camminare, lo sguardo e l’espressione del viso. Tutti questi elementi ci possono dire, se ci troviamo davanti un comunicatore aggressivo.
Il comportamento passivo aggressivo si attua mascherando sentimenti di rabbia ma in modo aggressivo. La persona che ha questo tipo di atteggiamento, di solito usa il sarcasmo per offendere gli altri. Inoltre, utilizza tanti altri metodi che vanno dalle frecciatine, frasi particolari, ma sempre con l’intenzione di colpire.
Il comportamento assertivo è costituito da un atteggiamento adatto al contesto nel quale ci si trova. le opinioni, le emozioni e i pensieri sono espressi con tranquillità e senza alcuna paura. Non esiste in tale comportamento un senso di disagio, la preoccupazione per il giudizio degli altri. L’individuo che si comporta in questo modo non subisce le situazioni, ma le affronta in modo diretto e sincero, senza preoccuparsi dei condizionamenti esterni.
Qualcuno potrebbe confondere il comportamento assertivo con quello aggressivo, ma ci sono delle sostanziali differenze. Il comportamento assertivo è semplicemente quello di una persona equilibrata che ha fiducia nel prossimo. Non è affatto colui che si abbandona a qualsiasi azione (anche violenta ecc.).
Definizione assertività
L’assertività è la capacità di un soggetto di riconoscere le proprie esigenze e di esprimerle, con buona probabilità di raggiungere i propri obiettivi, senza minare alle relazioni con gli altri. Probabilmente, incontriamo tutti i giorni persone dirette, con una comunicazione chiara ed equilibrata. una caratteristica importante di queste persone è l’attenzione verso gli altri. In altre parole, chi è assertivo fa valere le proprie opinioni ed esprime ciò che sente, ma senza sminuire gli altri.
Senza subire e senza aggredire, questo è l’ingrediente della persona assertiva. Forse, per molti di noi, una cosa è dire, l’altra è fare. La società stessa, spesso ci pone davanti a limitazioni e condizionamenti. Molte volte, l’essere assertivi o passivi non è una scelta. La famiglia, il contesto in cui cresciamo, gli esempi dei grandi, nella maggior parte dei casi ci condiziona.
Un primo passo fondamentale è capire a che tipo di comunicazione aderiamo. Comprendere e analizzarsi è importantissimo, anche se poi nel concreto non si fa nulla, ma è pur sempre un primo step.
L’esame di coscienza, quel mettersi davanti a se stessi ha il più delle volte, un effetto rigenerante. Si tratta di trovare un angolino tutto nostro, un rifugio dove parlare con se stessi. L’obiettività e la sincerità hanno lo scopo di farci capire di più gli altri, di cercare di convivere con il nostro carattere e di fare scelte diverse, o almeno di provarci.
Come si diventa assertivi?
I filosofi o i religiosi parlerebbero di esseri illuminati. In effetti, la descrizione del comportamento assertivo sembra, per molti, che arrivi dalle favole. La persona assertiva non giudica gli altri, sa ascoltare, dà spazio agli altri, prende le proprie decisioni ma senza manipolare gli altri.
Bisogna fare grande attenzione tra ciò che significa aiutare gli altri e sacrificare i propri bisogni. Pensare alle proprie necessità, desideri non significa tradire qualcuno.
L’assertività è una modalità che permette di comunicare, evitando di agire spinti da emotività momentanee e spesso distruttive, e di raggiungere i propri obiettivi. Si tratta di un’abilità importante nelle interazioni sociali quotidiane, in ambito familiare, professionale e in tutti i contesti di relazione.
A tal proposito, tale capacità è riconosciuta come fondamentale anche dagli studi scientifici dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Questi attribuiscono sempre maggiore importanza all’acquisizione e al potenziamento delle “life skills“ ( cioè “competenze per la vita”), che comprendono:
- Autocoscienza
- Gestione delle emozioni
- Gestione dello stress
- Senso critico
- Capacità di prendere decisioni (decision making)
- Capacità di risolvere i problemi (problem solving)
- Creatività
- Comunicazione efficace
- Empatia
- Abilità riguardo le relazioni interpersonali
- Non provare disagio per le critiche, fare e ricevere complimenti;
- Esprimere i propri stati d’animo e i propri bisogni;
- Saper comunicare con tutti;
- Essere in profondo contatto con le proprie emozioni più intime
Questo è tutto ciò che rientra nella sfera umana, che come visto, è oggetto di studi e statistiche. Il lato umano va ancora oltre le ricerche. Esistono esseri simili, le persone assertive sono individui ideali, mai perfetti però. Saper parlare con tutti, non vuol dire stare bene con tutti; la realtà è ben diversa. Pur tenendo sotto controllo istinti emotivi, e conservando rapporti equilibrati con tutti, esistono persone verso le quali ci sentiamo più affini. Spesso condividiamo passioni, o semplicemente la stessa visione del mondo.
Molte affinità umane o chimiche, spesso sfuggono alla scienza, la quale può studiare e ipotizzare, analizzare statistiche, ma il fattore umano resta sempre sconosciuto. Possiamo solo riflettere su noi stessi, sulla qualità delle nostre relazioni, e poi cercare di fare il nostro meglio.
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