I bambini imitano i grandi, ecco perché usano lo smartphone al posto di leggere. Come far appassionare i bambini ai libri? E’ semplice: Leggendo loro favole oppure per sviluppare linguaggio e creatività esiste un altro modo: Il parent talk o gioco dei ricordi
La lettura condivisa è un’attività molto utile nella crescita di un bambino. Creare momenti belli attraverso la lettura di fiabe, spingerà il bambino a diventare un adulto a cui piace leggere libri.
Però non tutti i genitori amano leggere favole ai propri figli. Genitori stanchi o bambini distratti da altre attività rendono difficile questo compito. Il metodo alternativo per aiutare i piccoli a migliorare le proprie competenze linguistiche è il parent talk, cioè conversare con i propri piccoli parlando di ricordi comuni, strategia che dà frutti simile alla lettura di libri e superiori al gioco con i giocattoli.
Cosa dimostrano gli studi riguardo al Parent talk?
Studi effettuati hanno dimostrato che ricordare (cioè parlare di un evento passato condiviso tra genitori e figli) è un contesto che supporta lo sviluppo del linguaggio. Un gruppo di ricercatori delle università Florida Atlantic University, Stati Uniti e di Aarhus, Danimarca ha confrontato gli effetti della lettura condivisa, del parent talk nel ricordare eventi passati e del gioco con i giocattoli in un campione di 155 genitori (madri e padri) danesi e i loro bambini di età compresa tra 3 e 5 anni mentre erano impegnati nelle tre diverse attività.
Gli effetti della lettura condivisa e del ricordare eventi vissuti insieme sono stati giudicati simili e superiori al gioco con i giocattoli sul fronte della ricchezza lessicale, del numero di tipi di parole prodotte dai genitori e il numero di definizioni correlate agli eventi.
“Il dialogo dei genitori con i propri figli durante i ricordi era di qualità costantemente più elevata rispetto al parlato durante il gioco con i giocattoli. Gli effetti benefici – precisano gli autori – si ottengono sia che sia il papà che la mamma a fare il gioco dei ricordi”.
Come si fa il gioco del ricordo e in cosa consiste?
Il gioco del ricordo è un dialogo che ha lo scopo di puntare a parlare di un’esperienza specifica che è stata condivisa con i propri figli. Ad esempio, si può parlare di quando si va al parco oppure sulla spiaggia e ricordi del genere. Bisogna stimolare la memoria dei piccoli, dare loro la possibilità di ricordare, di descrivere cosa hanno fatto, e in questo modo, loro cercheranno anche nuove parole per esprimere ciò che hanno vissuto.
Il gioco dei ricordi è formato da frasi più lunghe e complesse rispetto ad altri contesti. Numerosi studi hanno scoperto che il parlare nei ricordi – una reminiscenza particolarmente elaborata in cui l’adulto sostiene e incoraggia il discorso del bambino – apporta benefici alla crescita linguistica dei bambini. Ricordare inoltre è più diffuso come pratica naturale in tutte le culture e livelli di status socioeconomico rispetto alla lettura di libri e ricordare è anche un mezzo per migliorare le competenze linguistiche dei bambini provenienti da circostanze più o meno avvantaggiate.
L’album dei ricordi raccontato ai piccoli
Un buon esercizio da fare con i propri bambini è quello di sfogliare l’album di famiglia, e illustrare ai piccoli fatti e persone appartenute al passato. Le storie associate ai volti di familiari stimolano la fantasia e la creatività.
Le differenze nella quantità e qualità delle interazioni linguistiche sperimentate dai bambini negli anni prescolari sono una fonte significativa di differenze individuali nelle abilità linguistiche dei bambini all’ingresso a scuola.
I bambini quando iniziano a ricordare?
I bambini hanno memoria già nel periodo neonatale. Esistono, infatti, evidenze di un sistema di memoria pienamente funzionale, che via via nella prima infanzia si espande rapidamente e accumula conoscenze più approfonditesul mondo. I bambini hanno una memoria unica, infatti, per loro a difefrenza degli adulti, non esiste la memoria a breve termine o lungo termine.
In questo tipo di memoria viene immagazzinato tutto. Resteranno nella memoria solo le informazioni fondamentali, mentre altri tipi di ricordi dei primi anni saranno rimossi. Si tratta della amnesia infantile, cioè la tendenza da parte del cervello a rimuovere i ricordi dei primi tre anni di vita, mantenendo comunque tutte le nozioni apprese che hanno permesso all’individuo il suo sviluppo e la sua crescita, come parlare, camminare e così via, per lasciare posto ai nuovi ricordi. La memoria del bambino diventa simile a quella di un adulto a partire dai otto anni.
Per stimolare ricordi, è necessario lavorare anche sulle emozioni del bambino. Spesso i ricordi sono legati a profumi, sapori ed emozioni. I cartoni vanno scelti insieme, e bisogna evitare che i bambini guardino la tv più di un’ora al giorno. Si tratta di un’attività passiva, che non stimola l’intelligenza, come altre attività, il gioco ecc. Infine, lontano il più possibile dalla tecnologia e soprattutto dagli smartphone.
Fonte: ANSA
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