Il Report sulle caratteristiche dei pazienti deceduti positivi al COVID-19 in Italia è basato su dati aggiornati al 20 marzo 2020.
Purtroppo non tutta la popolazione è stata sottoposta al tampone per la positività al Coronavirus, per cui i dati relativi ai deceduti positivi rappresentano solo un termometro (importante strumento) per poter analizzare l’andamento della pandemia.
Avere un quadro delle caratteristiche dei pazienti deceduti aiuta a comprendere meglio in che modo si evolve l’epidemia, e di conseguenza imparare a conoscere un nemico invisibile può aiutare a fare le mosse giuste e ad avere meno paura.
Il Report descrive le caratteristiche di 3200 pazienti deceduti e positivi al COVID-19 – La prima cosa da sottolineare e che anche la Protezione Civile rammenta durante la quotidiana diramazione del bollettino è che non è possibile sapere la causa certa del decesso dei pazienti positivi, proprio perché nella maggior parte dei casi si tratta di pazienti con pre-esistenti patologie.
DATI AGGIORNATI AL 20 MARZO 2020
ETA’ MEDIA 78,5 – LE DONNE HANNO UN’ETA’ PIU’ ALTA (82) – UOMINI (79)
PATOLOGIE PIU’ COMUNI OSSERVATE NEI PAZIENTI DECEDUTI: CARDIOPATIA ISCHEMICA, FIBRILLAZIONE ATRIALE, ICTUS, IPERTENSIONE ARTERIOSA, DIABETE MELLITO, DEMENZA, BPCO, CANCRO ATTIVO NEGLI ULTIMI 5 ANNI, EPATOPATIA CRONICA, INSUFFICIENZA RENALE CRONICA – TALE DATO E’ STATO OTTENUTO SUL 15% DEL CAMPIONE COMPLESSIVO
Complicanze
L’insufficienza respiratoria è stata la complicanza più comunemente osservata in questo campione (96,5% dei casi), seguita da danno renale acuto (29,2%), danno miocardico acuto (10,4%) e sovrainfezione (8,5%).
Terapie farmacologiche
Durante il ricovero, l’84% dei pazienti deceduti COVID-19 positivi assumeva terapia antibiotica, meno utilizzata era la terapia antivirale (54%) e quella steroidea (31%). Il comune utilizzo di terapia antibiotica può essere spiegato dalla presenza di sovrainfezioni o è compatibile con inizio terapia empirica in pazienti con polmonite, in attesa di conferma laboratoristica di COVID-19. Nel 18.6% dei casi sono state utilizzate tutte e 3 le terapie.
Prima del ricovero in ospedale, il 36% dei pazienti deceduti COVID-19 positivi seguiva una terapia con ACE-inibitori ed il 16% una terapia con Sartani (bloccanti del recettore per l’angiotensina). Questo dato può però essere sotto-stimato in quanto non sempre dalle cartelle cliniche era possibile evincere la terapia eseguita prima del ricovero.
Decessi di età inferiore a 50 anni
Alla data del 20 marzo sono 36 dei 3200 (1.1%) pazienti deceduti COVID-19 positivi di età inferiore ai 50 anni. In particolare, 9 di questi avevano meno di 40 ed erano 8 persone di sesso maschile ed 1 di sesso femminile con età compresa tra i 31 ed i 39 anni. Di 2 pazienti di età inferiore ai 40 anni non sono disponibili informazioni cliniche, gli altri 7 presentavano gravi patologie pre-esistenti (patologie cardiovascolari, renali, psichiatriche, diabete, obesità).
fonte: Epicentro ISS
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