Tracciamento dei positivi Covid-19

Fin dall’inizio della Pandemia si è compresa l’importanza dei tamponi, ma oggi alle soglie della fase 2 è di fondamentale importanza, perché in caso contrario potrebbero essere vanificati tutti gli sforzi fin ora fatti.

Gli errori del passato devono necessariamente servire; molti ospedali e luoghi aperti al pubblico non erano muniti di dispositivi di protezione e alle persone più esposte non sono mai stati fatti tamponi. Una leggerezza, questa che ci è costata cara, soprattutto fra il personale medico, che resta il più esposto, con i rischi per la propria salute ma anche per quella dei pazienti. Vero è che l’Italia ha attuato per prima misure di restrizione per il contenimento Covid-19, ma l’occasione mancata è stata proprio la mancanza di mascherine (che sono arrivate da più parti e non si è saputo dove erano andate a finire) e le carenze in terapia intensiva (In Italia all’inizio dell’Epidemia vi erano 5 mila posti in TI contro il 28 mila in Germania, dove sono stati fatti tamponi a tappeto).

Contagiosi prima dei sintomi

Uno studio pubblicato sulla rivista Nature e effettuato dall’università di Honk Kong ha rivelato che una persona positiva al Coronavirus può contagiare  anche due o tre giorni prima che si manifestino i sintomi. La contagiosità può diminuire nei giorni successivi. In base alla ricerca sembra che l’asintomatico, ossia il portatore sano abbia un’alta contagiosità per chi gli sta intorno. La stima fatta dall’Università è del 44% dei contagiati da un asintomatico. I ricercatori con a capo Eric Lau sono arrivati a tali risultati, effettuando continui tamponi alla gola ai loro volontari, misurando giorno per giorno le variazioni della carica virale.

In questo contesto e alla luce di tali ricerche è evidente l’importanza del tracciamento dei positivi, proprio in un periodo, come quello attuale in cui si sta parlando di una graduale partenza di fabbriche e attività commerciali, la cosiddetta fase 2. La chiusura di tante attività e #iorestoacasa di milioni di italiani, è servito proprio ad evitare che eventuali portatori sani potessero contagiare centinaia di persone.

I milioni di tamponi che sono stati annunciati in queste ore e che si pensa rrivino presto, serviranno a tracciare i positivi e continuare con la politica di contenimento del virus. Le persone che principalmente dovranno essere tamponate sono quelle che hanno un contatto diretto con il pubblico, in questo modo, se eventualmente positivi potranno restare a casa. Lo studio fatto da Honk Kong non combacia, però con quanto affermato dall’OMS, infatti, secondo l’Organizzazione la maggiore contagiosità arriverebbe dai sintomatici.

Nel nostro paese si sta affrontando il problema dei tamponi, e per questo saranno coinvolti cliniche e laboratori, sono pronti bandi e alcuni laboratori già sperimentano quelli veloci da sottoporre i kit alle autorità competenti. Si tratta ora di un affare con moltissimi zeri. Qualcuno controllerà anche sulla loro attendibilità e efficacia?

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