Certo non potremmo mai competere con gli illustri filosofi e i sommi poeti d’un tempo, che hanno trattato, disquisito e indagato sul tema della felicità, però siamo senza dubbio i fautori di quella nostra, personale e collettiva.
Dopo gli eruditi greci arrivano gli spot pubblicitari e i messaggi motivazionali, arrivano per spiegarci cos’è la felicità; per analizzare quella cosa misteriosa nascosta e tutta da scoprire. Succede, quindi, che questa parola (felicità), spesso svuotata dal suo vero significato, ci ossessiona, tanto che speriamo di trovarla dietro un prodotto o un servizio, che quei signori imbellettati e simpatici ci suggeriscono, guardandoci da uno schermo.
Pochi sospettano che la felicità potrebbe non avere un motivo, né una ragione, che quella vera possa arrivare silenziosa e senza gran frastuono, che la felicità, non quella che si compra e si vende, abbia molto a che fare con la coscienza e la conoscenza, con l’invisibile e il divino e con tutto ciò che non si riesce a spiegare. Negli ultimi tempi, abbiamo sperimentato situazioni pesanti, come le restrizioni del Governo per fronteggiare la pandemia da Covid-19, insieme ad ansia e preoccupazione, comprendendo forse, che la felicità per far capolino nella nostra vita ha comunque bisogno di basi e di condizioni favorevoli, come un certo grado di serenità. Lo stile di vita e il luogo dove viviamo sono fondamentali per un benessere, che molti cercano in una corsa sfrenata distruggendo ogni cosa, come l’ambiente e la natura, in nome della ricchezza. Alcuni paesi questo concetto lo hanno ben compreso, infatti, ogni anno un gruppo di ricercatori conduce indagini per stilare classifiche e report, di paesi dove si vive meglio, quelli, insomma, dove la gente è più felice. Lo studio prende in esame diversi fattori e parametri fra cui il reddito, l’aspettativa di vita, la libertà, l’assenza di corruzione e il sostegno sociale.
I paesi più felici del mondo
L’Islanda ha un buon tasso di felicità, è uno dei paesi che può contare su bellissimi panorami, quasi incontaminati e i suoi abitanti amano il contatto con la natura. Un rapporto viscerale però si è stabilito fra gli Islandesi e la cultura, qui i regali preferiti sono i libri. La tradizione natalizia vuole che le persone passino le feste e anche la notte di natale a scartare libri e a leggerli. La conoscenza è fonte di grande felicità, tanto che questo paese ha il più alto numero di scrittori e di lettori, il rapporto fra le due tipologie è un perfetto equilibrio, attraverso il quale ci si scambia cultura e conoscenza.
Dalla ricerca emerge ogni anno anche la Svizzera, i cui gli abitanti possono contare su un alto reddito e un buon grado di sicurezza nazionale.
Le lezioni della Danimarca sulla felicità
E’ la Danimarca a fare scuola di felicità, infatti, il termine hygge rappresenta un grande valore ed è stato candidato a patrimonio intangibile dell’Unesco. A Copenaghen c’è un istituto di ricerca, Happiness Research Institute, che studia la felicità, dove si organizzano vere e proprie lezioni.
Il termine danese “hygge” (che si pronuncia “hugga”) è diventato in breve tempo popolare in tutto il mondo. Il suo significato si avvicina a quello di calore e intimità, ma ha anche molti altri significati. Significa anche creare un’atmosfera accogliente e godersi la vita con i propri affetti.
I danesi sul tema della felicità sono esperti, perché nel 2016 la Danimarca è arrivata al primo posto tra i Paesi più felici del mondo, secondo la classifica stilata nel Rapporto Mondiale della Felicità.
I consigli danesi, forse la felicità si può esportare
I Danesi consigliano di preparare biscotti in casa con gli amici, bere un prosecco a fine giornata, ritagliarsi momenti per se stessi, organizzare barbecue, di godersi, insomma, tutte quelle piccole cose che ci appagano e ci fanno sentire bene. A pensarci, non sembrano azioni tanto difficili da attuare, eppure, sembra che molti paesi abbiano perduto da tempo, la gioia delle cose piccole e semplici.

Meik Wiking, direttore dell’Happiness Research Institute di Copenhagen e autore del libro “Hygge – La via danese alla felicità, dice:
La hygge è legata a un’atmosfera e a un’esperienza più che agli oggetti. E’ stare con le persone che amiamo. E’ la sensazione di essere a casa, di trovarci al sicuro, di essere protetti dal mondo e poter quindi abbassare la guardia. Magari semplicemente conversando sulle piccole o grandi cose della vita, godendoci una compagnia tranquilla e silenziosa oppure sorseggiando una tazza di tè da soli.
Luce – Casa – Legami – Comfort le parole magiche della felicità danese. Le paroline, però oltre ad essere magiche, sono anche soggettive, perché la felicità è unica ma diversa da individuo a individuo. La verità è che si può essere felici in Danimarca, ma anche in tutto il resto del mondo, perfino rinchiusi in un piccolo spazio.