L’inquinamento costa: 5 città italiane nelle prime 10 dell’UE

Uno studio ha dimostrato come l’inquinamento atmosferico influisca anche sulla salute e sulla spesa sanitaria. Cinque sono le città italiane con il più alto tasso di inquinamento atmosferico.

Milano, Padova, Venezia, Brescia e Torino, dominano la top ten Ue delle città dove l’inquinamento atmosferico ha il costo pro capite più alto. I dati emergono dal rapporto dell’Alleanza europea per la salute pubblica (Epha), che calcola il valore in soldi di morte prematura, cure mediche, giornate lavorative perse e altre spese sanitarie causati dai tre fattori inquinanti atmosferici più pericolosi: particolato, ozono e biossido di azoto. Mai come in questo periodo la sanità è sotto pressione. Per molti aspetti la tecnologia arriva in nostro soccorso con la telemedicina e la medicina digitale, con le visite on line e gli esami prenotati on line. La spesa per la sanità potrebbe davvero essere ridotta di molto, ricorrendo al digitale e salvaguardando la qualità dell’aria che respiriamo; adottando di conseguenza stili di vita più salutari. Malattie e inquinamento sono strettamente legati, lo ripetono da anni gli esperti.

In Italia l’inquinamento costa circa 1.535 euro a testa al’anno. Secondo uno studio dell’Ong, che ha preso in esame 432 città nel 2018, i milanesi sono primi (secondi in Europa soltanto agli abitanti di Bucarest), a cui l’impatto dello smog costa oltre 2.800 euro all’anno, seguono i padovani (terzi in classifica) con 2.500 euro, i veneziani (sesti), i bresciani (settimi) e i torinesi (noni) a circa 2.100.

In questo scenario sono fondamentali scelte politiche volte a ridurre le emissioni e a salvaguardare l’ambiente. L’Epha chiede politiche di governo che spingano per l’utilizzo di mezzi di trasporto sostenibili, come monopattini e bici. Per questo, sarà fondamentale approfittare dei fondi Ue che arriveranno per fronteggiare la crisi legata al Covid. Si parla tanto di Mes e Recovery Fund, in ogni caso si tratta di tantissimo denaro, che rappresenta una grande occasione per cambiare radicalmente le nostre vite, ad iniziare dall’ambiente, dove sono fondamentali scelte, non più prorogabili. 

Questo è il momento di dare una svolta ecologica alle città, le quali devono avere più spazi verdi, per questo i comuni dovrebbero mettere a punto programmi per piantare alberi, costruire nuove piste ciclabili e ridurre l’emissione di gas e l’utilizzo di auto. E’ uno sforzo necessario e che vede come attori principali tutti: governo, comuni, cittadini, esercenti. Con la pandemia molte cose sono state fatte, purtroppo poco per i trasporti, i quali devono essere potenziati:più corse per treni, metro, ricorso allo sharing mobility e così via. Le risorse ci sono, come anche le idee e la tecnologia che trova sempre nuove strade.

Numerosi studi hanno ampiamente dimostrato che i cambiamenti climatici e l’inquinamento atmosferico contribuiscono alla diffusione di nuovi virus. Per questo motivo e per tanti altri ci si sta adoperando, in più parti del mondo affinché il Green entri ad essere parte integrante del tessuto sociale. Green economy, energia rinnovabile, blue economy sono alcune delle buone pratiche che nei prossimi anni bisognerà accellerare, per il bene del pianeta.

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