Il sistema di riscaldamento più green

I sistemi a pompa di calore risultano i più convenienti e sostenibili. Risposta ai rincari e riscaldamento del futuro: necessari incentivi pubblici stabili per favorire la transizione green

Oggi la sostenibilità è la condizione chiave per il futuro. L’attenzione per l’ambiente è qualcosa che si declina su tutti i fronti della quotidianità specialmente fra le mura domestiche in cui elementi come i sistemi per il riscaldamento ricoprono un ruolo cruciale sull’impatto ambientale, e anche sul portafoglio. Tutto ciò è ampiamente dimostrato dal caro energia di cui si sta parlando e che preoccupa imprese e famiglie in questi ultimi mesi.

Altroconsumo, al fine di individuare quella che sarà nel futuro la soluzione più efficiente, green e conveniente, insieme alle organizzazioni consumatori di Repubblica Ceca (dTest), Polonia (Federacja Konsumentow), Spagna (OCU) e all’organizzazione ombrello europea  BEUC (attraverso il progetto DECARBONIZE HEATING), ha commissionato uno studio alla società di analisi economica Element Energy riguardo alle migliori opzioni di riscaldamento nel prossimo futuro.

Riscaldamento, i sistemi migliori secondo lo studio condotto


L’analisi ha stimato il costo del riscaldamento in due comuni condizioni, una casa unifamiliare e un appartamento in un condominio, e ha tenuto in considerazione tre sistemi differenti: le pompe a calore elettriche (sistemi aria-acqua in grado di riscaldare la casa dal pavimento o tramite radiatore), le pompe a calore ibride (elettriche-idrogeno) e le caldaie a idrogeno (è stato simulato l’utilizzo di questi sistemi dai prossimi anni al 2040 tenendo conto del loro ciclo di vita abituale, 20 anni, e le novità normative che verranno applicate in futuro). Inoltre, si è ipotizzato che in entrambe le condizioni si fosse lavorato sull’isolamento delle abitazioni, e sulla flessibiltà della domanda di calore, in grado di ridurre i costi della rete elettrica del 4%.

Tenendo conto di diversi fattori come il costo dell’energia o il costo di istallazione degli apparecchi, risulta che l’opzione più conveniente ed efficiente è il riscaldamento elettrico a pompa di calore che, secondo le analisi, sarebbe tra il 90 e il 140% meno costoso di una caldaia a idrogeno e il 35% meno di una ibrida. Inoltre, questo sistema permette anche di risparmiare sui costi per il raffrescamento della casa avendo questa doppia funzionalità integrata.

Primo elettrodomestico energivoro: è il forno. Usarlo il meno possibile è d’obbligo ed è anche importante che sia di elevata classe energetica altrimenti ogni cottura sarà un salasso. Pesante è anche la lavastoviglie. Di conseguenza dobbiamo usarla a pieno carico e cercare anche di farne a meno se si può. Anche qui gli studi dimostrano come la classe energetica possa fare davvero la differenza.

bestia nera della bolletta sono lavatrice ed asciugatrice. La lavatrice va fatta assolutamente a pieno carico ed alle basse temperature. Trenta gradi sono quelli giusti ora. L’asciugatrice è meglio spegnerla. Usarla oggi non ci conviene affatto.

Pace o condizionatore

Qualche giorno fa, in una conferenza stampa, il Premier Mario Draghi ha posto una domanda agli italiani: Volete la pace o il condizionatore acceso tutta l’estate?

I punti da sottolineare sono diversi, come anche le domande. Perchè in tutti questi anni non si sono cercate alternative al gas e al petrolio? Le grandi società di combustibili fossili spingono, nonostante l’istituzione del Ministero della transizione ecologica. la verità è che non vi è una vera volontà per la transizione ecologica. La Lituania già ha attuato l’embargo del gas russo, si spera che altri paesi possano imitarla. Lettonia ed Estonia hanno seguito l’esempio e hanno annunciato di aver chiuso con il gas russo. Un altro punto sono le alternative e le conseguenze che la chiusura delle forniture ci sarebbero sull’intera economia europea.  Secondo un sondaggio Ispi/Ipsos, l’86% degli intervistati si dice disposto a ridurre i propri consumi in caso di una crisi energetica generata dal conflitto. Non basterebbe secondo i dati analizzati dall’Ispi, ma sarebbe un passo avanti.

Mario Draghi non rinuncerà al condizionatore né al riscaldamento, e questo è assodato. I sacrifici sono richiesti sempre ai cittadini, a chi non sceglie (se non nella cabina elettorale), a chi non sceglie nemmeno la guerra. Le soluzioni potranno arrivare solo dal basso, con quei sacrifici che gli italiani hanno imparato a fare. Non sarà certo Draghi ad abbassare di due gradi il riscaldamento, ma forse sarà a rrivato il momento di fare qualche piccolo lavoretto ai nostri appartamenti per adeguarli a un sistema di consumo energetico più ecologico e più economico.

Pannelli solari, lavori in cartongesso, ma anche pannelli solari portatili da posizionare su balconi o terrazzi – Sono solo alcune delle soluzioni possibili. Però poi c’è l’industria, che anche può adeguarsi, scegliendo un’economica circolare e un consumo sostenibile, sempre che cavilli burocratici non intralcino troppo il percorso.

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