Convivenza tra e-commerce, negozi fisici e mercati

Il commercio elettronico o e-commerce è cresciuto, soprattutto negli anni della pandemia. Oggi sembra esserci una sopravvivenza di alcuni marchi rispetto ad altri, e una coesistenza che abbraccia molti aspetti tra e-commerce e mercati fisici 

Nel 2022 l’e commerce che riguarda i prodotti è cresciuto toccando i 33,2 miliardi di euro, mentre gli acquisti online di servizi hanno raggiunto i 14,9 miliardi di euro. I lavoratori occupati nel digital retail in Italia sono più di 300mila, e questo dato è legato alla necessità di professionisti che possano agire in questo settore per valorizzare in particolare il Made in Italy.

Gli effetti dell’e-commerce su altri mercati

Quando l’e-commerce è cresciuto, molti hanno pensato alla fine di piccoli negozi di quartiere e alla chiusura delle tradizionali botteghe di artigianato. In realtà, non è stato così o meglio non è sempre così. Infatti, molti piccoli negozi hanno avuto l’intelligenza e la capacità di affiancare al negozio fisico anche il commercio elettronico, potenziando, in questo modo la loro attività.

Per quanto riguarda l’artigianato, esistono molte professionalità, basti pensare alla sartoria, al legno, al design che sono spendibili sotto diverse forme. Si pensi ai manufatti necessari per l’industria, ad esempio.

In molti casi, è stato proprio l’e-commerce a salvare i piccoli negozi. Bisogna ricordare, inoltre, che non tutti i consumatori hanno rinunciato all’esperienza del negozio sotto casa, dove toccare con mano la qualità del prodotto, avere un contatto fisico con il commerciante, chiedere consigli e così via.

L’esperienza del commercio elettronico non fa altro che ampliare un ventaglio di possibilità; le aziende on line hanno cercato di creare un ambiente virtuale sempre più vicino al lato fisico-emozionale. Basti pensare all’assistenza virtuale che si trova su molti e-commerce, alla possibilità di consultare le recensioni, scegliere colori, taglie ecc.

Il cliente è sempre più esigente, vuole conoscere, desidera vivere l’acquisto sempre di più come un’esperienza multisensoriale.  Le relazioni e la gentilezza sono fondamentali, ma allo stesso tempo, molte attività commerciali sono entrate nel web e hanno saputo sfruttarne tutte le potenzialità.

Un settore che sembra aver resistito all’e-commerce è quello degli ambulanti, che registra sempre ottimi numeri, nonostante tutto.

Quanti sono gli e-commerce italiani

Oggi, in Italia, ci sono oltre 70mila aziende e-commerce, e questo dato è ancora in crescita. Parliamo di piccole attività, che si sono adoperate per combattere la crisi e sopravvivere alle grandi imprese.  La crisi economica ha fatto da leva sui prezzi, e il segnale va verso una crescita ancora maggiore dei mercati on line. Uno degli aspetti positivi dell’e-commerce è il fatto di aver creato un ambiente competitivo più aperto e incisivo. Tutto ciò si traduce in una guerra dei prezzi, a vantaggio dei consumatori. Infatti, l’inflazione è tenuta relativamente sotto controllo, dagli e-commerce che riescono a praticare sconti notevoli su molti prodotti.

Chi acquista on line, infatti, cerca la convenienza e il prezzo più basso. Oltre alla qualità, all’assistenza e ad altri fattori che determinano un acquisto on line, il consumatore cerca quasi in prima battuta di risparmiare sui prodotti e servizi che trova sul web.

Come aprire un e-commerce

L’ecommerce può essere una strategia di local marketing vincente, che apre grandi orizzonti, ma è importante studiare bene prima di iniziare. In molti casi, ad esempio, chi cerca un prodotto on line, spesso si informa se lo può trovare anche in un negozio fisico. Infatti, una percentuale abbastanza alta di persone che consultano un e-commerce, entro 24 ore acquista il prodotto nel negozio sotto casa.

Un imprenditore che gestisce un negozio fisico e decide di aprirsi al web, ha a disposizione tante forme alternative per farlo, a patto che scelga quella giusta e più adatta alla sua attività. Le alternative ad un e-commerce sono molte, e magari è preferibile sondare bene prima queste strade, prima di inoltrarsi in un progetto che implica impegno sia dal punto di vista burocratico, organizzativo e infine in termini economici. Infine, esistono anche piattaforme e-commerce sul modello di Amazon, distinte per settore (enogastronomico, Made in Italy, prodotti in pelle ecc.) che offrono l’inserimento dietro il pagamento di un abbonamento mensile.

Alternative all’e-commerce

  • Instagram Shopping;
  • Marketplace (Amazon, e-bay)
  • Dropshipping
  • Facebook Marketplace
  • Vinted
  • Subito.it
  • Shopify

Queste sono solo alcune delle alternative ad un e-commerce totalmente aziendale. Come facilmente comprensibile, i costi di un e-commerce non sono accessibili a tutti. Innanzitutto costa l’abbonamento ad un hosting e al dominio, c’è il costo di un esperto webmaster, ci sono i costi di gestione fra cui vari software di magazzino per i prodotti, la manutenzione, una persona dedicata alla gestione ordine, e-mail ecc. Inoltre, bisogna pensare all’installazione di alcuni fondamentali plug-in e di sistemi che proteggano da virus e malware le banche dati. Infine, è necessario inserire all’interno del sito web la normativa per la privacy.

Le alternative agli e-commerce più utilizzate

Subito.it

Il portale subito consente di inserire annunci gratuiti ma anche a pagamento, inoltre offre diverse opzioni di vendita tra cui se vendere a distanza oppure no, il tipo di spedizione,le dimensioni del pacco ecc. In fase di iscrizione bisogna dichiarare se si è privato o un’azienda. Nel caso si venda a distanza, Subito offre una modalità di spedizione sicura in cui si prende carico della logistica e assicura il pagamento prendendo la somma all’acquirente e conservandola fino a conferma di avvenuta consegna. 

Shopify, invece offre un software in abbonamento che permette a chiunque di creare un negozio online e vendere i propri prodotti. Rende possibile anche la vendita tramite sedi fisiche grazie a Shopify POS — un’app per punti vendita dotata di dispositivi hardware compatibili.

I Merchant di Shopify grazie a una presenza sia online che fisica hanno un grande vantaggio: l’inventario di tutte le sedi è sincronizzato. Sarà possibile gestire tutti i punti vendita da un unico account e tramite qualsiasi dispositivo.

Facebook Marketplace

Chi ha già un profilo Facebook può collegarsi alla pagina principale e cliccare sulla voce Marketplace che si trova nella colonna di sinistra. Da qui cliccando su Vendita  sarà poi possibile creare un nuovo annuncio.

I piccoli negozi fisici, gli artigiani o le piccole imprese possono testare alcuni validi strumenti presenti sul web, per arrivare a più clienti. I vantaggi sono numerosi: farsi conoscere, vendere più prodotti, allargare la platea dei clienti ecc. Prima di fare il salto di qualità e aprire un e-commerce, scelta decisamente più dispendiosa, rivolgere la propria attenzione a strumenti anche gratuiti è anche un modo per testare il terreno.

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