I paesi del nord Europa, sembrano lontani e irraggiungibili per certi versi, in molti casi, invece, riescono a dare lezioni che tutti dovremmo imparare. In quei paesi si rispetta di più l’ambiente e la cultura è fondamentale, la civiltà ha un senso diverso fondato sul rispetto. Lo dimostrano le piste ciclabili e la massiccia pubblicazione di libri, per esempio.
Nelle scuole finlandesi si impara anche a riconoscere le fake news; il modello di scuola si basa sul concetto di formare cittadini più consapevoli, capaci di riconoscere la cattiva informazione, la quale fa molti più danni di quanto si possa immaginare.
L’informazione è diventata un bombardamento da più parti; tutti sanno tutto e vogliono comunicarlo a tutti i costi, a volte l’informazione viene distorta in base alla visione politica o ideologica dei giornalisti, altre volte, peggio ancora vengono diffuse fake news, chiamate anche bufale, ovvero notizie non vere, false.
In realtà esistono alcuni metodi per riconoscere le fake news, e nelle scuole finlandesi si insegna anche a difendersi dalla disinformazione; un cittadino disinformato o male informato non ha una visione completa della realtà, e soprattutto non può sviluppare un senso critico e non pensa con la propria testa. Alcune raffiche di notizie hanno il solo scopo di destabilizzare, di creare prototipi di cittadini, che hanno convinzioni di massa e generalizzate.
Il professor Kari Kivinen, preside del college statale di Helsinki, in un’intervista sul quotidiano inglese “The Guardian” ha spiegato come il sistema educativo del suo paese si sia adattato alla necessità di offrire agli studenti una formazione specifica sulla disinformazione e sull’importanza di verificare sempre i dati, risalendo alla fonte e riuscendo da soli a valutare se è o meno affidabile.
Cittadini informati sono anche cittadini più liberi.
Ogni materia scolastica insegna a difendersi dalla disinformazione
la matematica, la storia, l’arte e la grammatica
E’ già da qualche anno che la Finlandia ha introdotto l’alfabetizzazione giornalistica e le istruzioni di pensiero critico nel curriculum scolastico nazionale. Nelle lezioni di matematica, gli alunni imparano quanto sia facile mentire con le statistiche; in quelle di arte, vedono come può essere manipolato il significato di un’immagine. Durante le ore di storia, analizzano importanti campagne di propaganda, mentre gli insegnanti di lingua finlandese lavorano con i bambini sui i diversi modi in cui le parole possono essere usate per confondere, fuorviare e ingannare.
Il pensiero critico in questo processo è fondamentale, perché aiuta a distinguere le bugie dalla verità e a non guardare tutte le notizie con scetticismo, ma in primo luogo ragionando e consultando le fonti attendibili.
La Finlandia ha una visione a lungo termine, che ogni paese dovrebbe adottare, perché mette al centro la formazione delle nuove generazioni, futuri cittadini più attivi e consapevoli, capaci di valutare le informazioni con senso critico e diffonderle, condividerle in modo responsabile e per il bene di tutti, in fondo a questo serve l’informazione, al bene di tutti, non di alcuni.
Storia, linguaggio televisivo, senso critico, senso civico, ragionamento, ironia
In Italia non solo i giornalisti tentano di fare informazione, ma anche altri personaggi, come alcuni politici o opinionisti televisivi. eppure, nel nostro paese, non è difficile riconoscere notizie propagandistiche, basterebbe consultare qualche testo di storia fascista, non molto lontana. Per riconoscere le notizie false e la cattiva informazione, bisogna avere una preparazione multidisciplinare: è necessario aver studiato la storia, guardare documentari ma anche tv spazzatura, per accorgersi anche delle notizie superflue, che hanno lo scopo di tappare buchi e spazi, che in caso contrario dovrebbero essere riempiti con notizie scomode. Nel febbraio scorso su questo blog è stato pubblicato un articolo-sperimentale con un elenco di non-notizie, diffuse dalle reti del servizio pubblico – notizie choc-chezze prendendo in esame solo due edizioni.