Non dovrebbe mai esistere come binomio: Scuola e diseguaglianze. La parola scuola per sua natura è incompatibile anche con molti altri termini, come emarginazione e ignoranza.
La chiusura delle scuole per la Pandemia Covid-19 ha rafforzato la rete di lezioni on line o lezioni a distanza, ne abbiamo parlato abbondantemente in un articolo su Smart education e smart learning, l’Offerta formativa e in un altro articolo su La cultura aperta a tutti: La Federico II di Napoli nella top ten mondiale. Il 90% delle lezioni si sono trasferite on line, si tratta di una vera svolta, un bellissimo salto nel futuro; ci si laurea e si fanno esami on line, con tecnologie all’avanguardia, estendendo la Smart School e la Smart Education per tutti o quasi. Nel 25% dei paesi sottosviluppati ciò non avviene.
Le distinzioni che fa la Scuola
Non è più possibile vivere in un mondo a doppia velocità, eppure ciò avviene da secoli; in molte parti del mondo vi sono individui schiavi della fame e della povertà, e poi dell’ignoranza, perché per loro non vi è l’accesso all’istruzione. Non è affatto vero che la scuola è aperta a tutti, è vero, invece, che dovrebbe esserlo, perché la cultura è l’unica opportunità che molti bambini e ragazzi hanno di sfuggire all’emarginazione.
Se sono state studiate e rafforzate nuove metodologie per insegnare a distanza, vi sono bambini, ragazzi e giovani che non hanno accesso alla conoscenza, proprio perché non hanno mezzi, non posseggono pc, tablet o altri dispositivi per collegarsi alle lezioni.
In diverse zone del mondo, non solo nei paesi in via di sviluppo o poveri, non tutti gli studenti hanno continuato a studiare, molti, infatti si sono fermati per diversi motivi. In America, in alcune zone della Francia e della Spagna, In Italia la scuola è un lusso, che non tutti possono permettersi. La chiusura delle aule per il Coronavirus è la più lunga di quanto si ricordi, la scuola, infatti è stata la prima ad essere chiusa in attesa di eventuali evoluzioni. Probabilmente si tratta della chiusura più grave, perché l’allontanamento dalle lezioni, dalle relazioni con altri studenti e con i professori è una situazione che mina l’accrescimento e il regolare sviluppo della personalità degli allievi.
Alcune categorie di studenti sono state ampiamente penalizzate dallo stop alle lezioni, e si tratta proprio di quelle fasce più deboli, per le quali l’istruzione è la sola leva con la quale potersi riscattare e conquistarsi un futuro diverso.
In alcune zone di Napoli, specie nelle periferie e nei quartieri più degradati, i ragazzi sono abbandonati a se stessi; nonostante ciò sono nate iniziative interessanti, come, Coronauti: Maestri di strada social e sociali, infatti, alcune associazioni cercano di salvare le nuove generazioni, premettendo loro di accedere alla conoscenza.
Con la scuola si sono fermate molte attività produttive e commerciali, alcune hanno ricevuto il colpo di grazia, con la conseguenza che molti studenti sono andati a lavorare o sono stati costretti ad accudire fratellini più piccoli, per aiutare la famiglia. In molti casi poi, dove persiste una bassa istruzione, sono gli stessi adulti a non comprendere l’importanza dello studio e a non spronare i giovani a istruirsi.
L’Unesco ha fotografato questa triste realtà, infatti, secondo l’Agenzia delle Nazioni Unite che promuove l’istruzione e la cultura, attualmente più di tre quarti dei circa 1,5 miliardi di scolari del mondo non possono andare in classe. In gran parte della Cina e della Corea del Sud gli studenti non vanno a scuola dal mese di gennaio, mentre in Portogallo e in California le lezioni non riprenderanno prima di settembre. A Parigi, molti giovani sono in casa davanti ai videogiochi.
Molte altre ricerche sono state fatte in merito all’istruzione, infatti, secondo un calcolo “conservativo” dell’Istituto di statistica norvegese, la chiusura di tutte le scuole comporta una perdita economica di circa 1.809 miliardi di corone (158 milioni di euro) al giorno. Si tratta di una stima di perdite su redditi futuri per l’interruzione dell’istruzione dei giovani. Infatti, secondo lo studio, la cifra è una stima dei redditi futuri persi a causa dell’interruzione delle lezioni. Infatti, sembra che attualmente. gli studenti stiano apprendendo la metà di quanto dovrebbero fare in questo periodo dell’anno.
Negli anni Sessanta fu condotto uno studio, il progetto Perry Preschool a Ypsilanti, in Michigan. La ricerca si era focalizzata su bambini provenienti da famiglie in difficoltà che non avevano frequentato l’asilo, e in quel caso emersero gravi conseguenze negative che duravano per tutta la vita.
Governi e Multinazionali
Che senso ha vivere in un mondo a doppia velocità? Alcuni poteri forti hanno molto interesse che una parte della popolazione viva nella povertà e nell’ignoranza. Un mondo con più gente istruita, che ragiona, che ha accesso alla conoscenza, sarebbe un mondo più giusto. I molti, che oggi vivono nell’indigenza e nella schiavitù, potrebbero, se istruiti, dare molto fastidio a lobbies, multinazionali e a gran parte dei politici, perché utilizzerebbero la cultura e l’intelligenza per combattere le ingiustizie.