Secondo il nuovo rapporto presentato nel mese di agosto dal WWF, ogni anno potrebbero nascere 39 milioni di nuovi posti di lavoro green, se i governi investissero 500 miliardi di dollari nell’economia sostenibile.
Il WWF stima che la nuova forza lavoro potrebbe generare 10 miliardi di dollari all’anno. 500 miliardi, invece, sono i soldi, attualmente, spesi per finanziare attività che danneggiano l’ambiente.
Come si creano nuovi posti di lavoro nella Green Economy e quali sono?
Se davvero si avessero a cuore le sorti dei paesi in via di sviluppo, ovvero, di quei paesi dove la povertà genera infelicità, morte infantile, ignoranza, dipendenza e tutta una serie di conseguenze dannose che ben conosciamo, si potrebbero distribuire le risorse economiche a disposizione sia in Europa sia in Africa e in altre parti del mondo.
Le stime e gli studi del WWF
In Africa, il numero di posti di lavoro stimato si aggira intorno agli 8,8 milioni. Il WWF, infatti, ha calcolato che, per ogni posto di lavoro perso nel settore dell’energia fossile, quattro nuovi impieghi si creerebbero nella green economy.
Perché non si fa nulla per i paesi poveri, a parte elemosine attraverso organizzazioni umanitarie, che non avrebbero ragion d’essere, se il problema della fame e della miseria fosse, finalmente sconfitto? Domandiamocelo, ma questa è un’altra storia, lunga e difficile da argomentare, sicuramente da rimadare.
Le proposte del WWF per raggiungere questi ambiziosi obiettivi sono, principalmente, dimezzare l’impatto di produzione e consumo entro il 2030 e identificare i settori produttivi chiave per una transizione a favore della natura.
Sono diverse le azioni che gli Stati devono compiere:
- Investire nell’agroecologia, utilizzando solo concimi naturali per ripristinare la fertilità del suolo;
- Incentivare la pesca sostenibile, eliminando lo sfruttamento indiscriminato delle specie presenti nel mare;
- Proteggere le api;
- Sostenere una dieta sostenibile, riducendo lo sfruttamento di risorse;
- Piani attenti alla biodiversità e alle comunità locali (stop alla deforestazione, tutela della mangrovie e delle coste fragili);
- Distruggere il commercio illegale di specie a rischio di estinzione;
- Disincentivare gli investimenti privati e le produzioni che danneggiano l’ambiente;
- Investire nell’economia circolare, minimizzare i rifiuti e ridurre l’inquinamento: Riciclo e Riutilizzo
I benefici di alcune misure:
La dieta sostenibile ridurrebbe il ricorso alle cure ospedaliere, con un notevole risparmio sulla sanità pubblica.
I nuovi posti di lavoro saranno legati a diversi settori:
- Agroalimentare
- Edilizia
- Logistica
- Trasporti
- Energia
- Medico-Farmaceutico
- Benessere
- Finanza
- Consulenza
- Viaggi
Alcune figure professionali più richieste durante la transizione verso l’economia Green:
- Giurista ambientale è laureato in Giurisprudenza, approfondisce attraverso Master e corsi il diritto ambientale (ecologia, economia, fisica, geologia) – esercita la professione libera e si occuperà di temi legati all’inquinamento ambientale, bonifiche di terreni contaminati, smaltimento illecito di rifiuti tossici. Lavora per aziende che vogliono evitare di incorrere in sanzioni per reati ambientali, ma può trovare impiego anche in altri ambiti, come quello pubblico. Il Giurista ambientale diventa il promotore di una cultura ambientale e sostenibile all’interno dell’azienda;
- Contabile verde analizza e interpreta le informazioni contabili per formulare pareri, preparare indicazioni e proposte su questioni contabili, fiscali e finanziarie legate alla sostenibilità e in particolar modo all’efficienza energetica (ecobonus, certificati bianchi ecc.);
- Promoter di materiali sostenibili ha una conoscenza approfondita di sostenibilità ambientale e conosce la produzione e l’impiego di materiali ecosostenibili per l’ambiente e la salute pubblica;
- Responsabile acquisti green effettua studi e ricerche per individuare materiali di consumo o da impiegare nella produzione, derivanti da filiere ecosostenibili;
- Meccatronico e meccanico industriale (green): la manutenzione e revisione delle auto elettriche e smart e dei macchinari industriali necessitano di conoscenze elettroniche ed informatiche, per attuare una riconversione ecosostenibile;
- Cuoco sostenibile trova impiego nella ristorazione ecosostenibile per un minore impatto sul territorio, attraverso la riduzione dello spreco alimentare, l’utilizzo di prodotti di qualità e sostenibili, produzioni biologiche e prodotti a chilometro zero;
- Operatori Socio Sanitari e Addetti alla cura della persona con competenze volte a garantire benessere e condizioni di vita ottimali, agendo sullo stress provocato da condizioni di lavoro o smart working;
- Programmatore agricolo della filiera corta pianifica i processi produttivi in base alle tradizioni gastronomiche, alla domanda locale e alla stagionalità dei prodotti. Studia e individua reti di acquisto, mercati locali per acquisti sostenibili;
- Agricoltore urbano opera in città, occupandosi di un’agricoltura a chilometro zero, perché coltiva su superfici verticali, tetti, palazzi, terrazzi, in serre condominiali;
- Educatore ambientale anche se non esiste un percorso di studi ben definito, il Ministero dell’Ambiente ritiene questa figura fondamentale per sensibilizzare i cittadini e le comunità a una maggiore responsabilità ambientale. Nell’attesa di una più chiara definizione, l’educatore ambientale (che potrebbe trovare impiego nella formazione ma anche nel pubblico e in ambito aziendale) ha una preparazione in biologia, scienze naturali, geologia e di altri percorsi di studi con tema ambientale;
- Idrologista aiuta aziende a non sprecare acqua
Altre professionalità:
- Specialisti in domotica;
- Tecnici e operai specializzati nell’efficientamento energetico delle costruzioni;
- Operai specializzati nelle costruzioni e nella manutenzione di strutture edili;
- Addetti alle rifiniture delle costruzioni;
- Artigiani verniciatura e pulizia esterno edifici;
- Operai per installazione e manutenzione strutture elettriche e elettroniche
Si sta parlando tanto di fondi da impiegare nella transizione ecologica, ma i fatti non equivalgono alle parole. Le associazioni ambientaliste dovranno fare un grande sforzo per convincere i governi a spostare ingenti risorse economiche verso produzioni e stili di vita ecosostenibili. Sarà una dura battaglia, perché le multinazionali e le aziende del fossile, che danneggiano da sempre l’ambiente non ne vogliono sapere.
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