#iorestoacasa e poi?
Un interessante articolo apparso su LaStampa titola: “Gli effetti psicologici del coronavirus potenzialmente gravi come quelli fisici” – Una ricerca di Lancet Psychyatry: urgono studi specifici sul Covid e gli effetti sulla salute mentale.
#iorestoacasa e poi? …e lo abbiamo fatto, ma gli effetti sulla nostra salute mentale? Diverse Università italiane, per fortuna stanno pensando anche a questo. Università come La Sapienza di Roma, la Cattolica di Milano e altre hanno predisposto un modello di raccolta dati con survey online (ricerche, sondaggi), per analizzare i possibili effetti creati dalla quarantena sulle persone. In effetti all’inizio della pandemia e della clausura ci sono state dette molte cose: di mantenere la calma, mentre in tv si creava confusione e venivano comunicati i numeri dei decessi, ci è stato detto di uscire solo se necessario, di fare attività fisica e di leggere un libro. Gli effetti psico sociali del Covid-19 dureranno nel tempo e avranno ripercussioni, soprattutto sulla nostra vita sociale, come già sta accadendo. LO stress da Coronavirus non va sottovalutato.
Attraverso la raccolta dati, gli Atenei coinvolti nella ricerca avranno strumenti a disposizione per poter analizzare le emozioni dei singoli individui, le più frequenti risposte allo stress, le reazioni alle restrizioni. In un secondo tempo, tali dati serviranno per strutturare interventi mirati, con misure di prevenzione secondaria. Gli studi saranno diretti ad aumentare l’adattamento ai cambiamenti, a ridurre i sintomi derivanti dallo stress da Coronavirus, come l’ansia e la risposta al post-trauma.
Non solo le Università italiane si stanno attivando in questo senso, infatti, in America, la Casa Bianca in collaborazione con l’Allen Istitute for AI, la Chan Zuckerberg Initiative, le National Institutes of Health (NIH) e altre istituzioni hanno predisposto dataset di letteratura scientifica per la ricerca retrospettiva, lanciando una sfida ai ricercatori, volta all’interpretazione e alla previsione statistica degli outcome della pandemia. Si parte dal presupposto di studiare le evidenze che riguardano le precedenti epidemie come la SARS nel 2002, l’influenza aviaria nel 2005 e l’influenza suina nel 2009, per poter creare strumenti di previsione delle conseguenze, causate dalla pandemia, per affrontarle in modo efficace anche in futuro.
Nel primo paese dove si è diffuso il Virus, la Cina sono in atto da tempo studi sulle conseguenze psicologiche delle persone e possono essere divise in due gruppi:
1) effetti psico-sociali nella popolazione generale;
2) effetti psico-sociali nella popolazione del personale medico e paramedico
Uno studio condotto da Wang, Istituto di Neuroscienze Cognitive, Huaibei Normal University ha raccolto dati con questionari on line, il quale ha restituito risultati molto interessanti:
- Il 53,8% degli intervistati ha giudicato l’impatto psicologico dell’epidemia come moderato o grave;
- il 16,5% ha riportato sintomi depressivi di intensità moderata-grave;
- il 28,8% ha accusato sintomi ansiosi di intensità moderata-grave;
- l’8,1% ha riportato livelli di stress moderati-gravi
Al di là degli studi effettuati, l’impatto sulla psiche umana della pandemia Covid-19 è tutta ancora da valutare, gli effetti non sono al momento prevedibili. Quando si pensa alla riapertura e a un ritorno alla normalità, tutti sanno che non sarà la normalità di prima. Il Covid-19 per gli effetti sanitari, psicologici, economici, che hanno abbracciato e cambiato lo stile di vita di milioni di individui, rappresenta una linea di demarcazione, si parla già infatti, di Prima del Coronavirus e Post Covid-19.
Come l’espressione Prima di Cristo e Dopo Cristo, il Covid-19 rappresenta un passaggio epocale, direttamente nel terzo Millennio; si potrebbe paragonare ad un salto, quasi nel completo buio, nella penombra, con un occhio al recente passato e un’altro al futuro, nel quale siamo stati catapultati a forte velocità; ci attende una vita sempre più Smart e più virtuale, ma sapremo adattarci, attingendo a risorse infinite, già emerse con l’ironia, la forza e il coraggio, l’arte e la musica sui palazzi.
Cos’è la Libroterapia e come può aiutarci
In quest’ottica i libri possono aiutare, in molti casi anche dal punto di vista psicologico, aiutano, infatti, a ritrovare il benessere, tanto è vero che si è consolidata negli ultimi anni la Libroterapia – Medicina per l’anima. Si tratta di una vera e propria disciplina, secondo la quale un libro può curare gli stati d’animo.
Il presupposto essenziale per poter leggere è la serenità o almeno la ricerca di essa; trovare un posto e due ore da dedicare alla lettura è un grande passo verso la crescita. Scegliere un libro , che è nelle nostre corde vuol dire farsi trasportare per un’ora o due in un altro mondo, nessun’altra terapia ci aiuterà di più.
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